Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/225

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timone. 217

tutto quello che ei vuole.» Questo è il decreto per te. Volevo condurti un mio figliuolo, cui ho dato anche il tuo nome di Timone.

Timone. Figliuolo? ma io so che tu non hai tolto moglie.

Demea. La terrò, se piace agli Dei, al nuovo anno, n’avrò un figliuolo, che certo sarà maschio, e gli porrò nome Timone.

Timone. Non so se la terrai, dopo che t’avrai tolta questa botta.

Demea. Ohimè! che è cotesto? Tu aspiri alla tirannide, o Timone, tu percuoti uomini liberi, tu che non sei schiettamente libero, nè cittadino. Ma la pagherai per tante altre colpe, e per aver bruciata la cittadella.

Timone. La cittadella non è bruciata, o sfacciato calunniatore.

Demea. Ma sei ricco; dunque hai sconficcata la tesoreria.

Timone. La non è sconficcata: anche questa accusa è stolta.

Demea. Sarà sconficcata dipoi, intanto tu già t’hai preso quel che v’era dentro.

Timone. Ed eccotene un’altra.

Demea. Ahi, ahi le spalle!

Timone. O cessa di latrare, o rinterzo. Saria nuova cotesta, che io, il quale senz’armi ho tagliati a pezzi due squadre di Lacedemoni, non potrei scuotere un poco i panni ad un omiciattolo. E che vincitore di lotta e di pugilato sarei io? Ma chi è quest’altro? non è il filosofo Trasiclete? proprio desso. Lo riconosco alla barba sciorinata, alle sopracciglia aggrottate, a quel borbottare fra sè, a quell’occhio spaventato, a quelle chiome scomposte e sparte indietro, sì che parmi il vento Borea o il Tritone di Zeusi. Questi che all’andare è sì modesto e si dimesso nel vestire, il mattino spaccia mille pappolate su la virtù, biasima chi si lascia vincere ai piaceri, e loda a cielo la frugalità: ma la sera quando dopo il bagno va a cena, ed un servo gli mesce una gran coppa del pretto, che a lui piace assai, come se bevesse l’acqua di Lete, sdimentica i bei discorsi del mattino, gettasi come nibbio su le vivande, dà gomitate al vicino, s’imbratta la faccia di sanguinacci, insacca, divora come cane, e curvato sul piattello,