Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/265

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dialoghi degli dei. 257


Paride. Io non fo questo per doni. Ma ritírati: si farà quello che è dovere. E tu, avvicínati, o Minerva.

Minerva. Eccomi a te. Se tu, o Paride, sentenzierai che la bella son io, non sarai mai vinto in battaglia, e ne uscirai sempre glorioso: io ti farò pro’ guerriero, e vincitore.

Paride. Non fanno per me, o Minerva, le guerre e le battaglie: ora come vedi, tutto è pace in Frigia ed in Lidia, ed il regno di mio padre è tranquillo. Non temere però, nè sarai tenuta da meno, benchè io non giudico per doni. Ma rivèstiti, e riponti l’elmo: ho veduto a bastanza. Venga ora Venere.

Venere. Son qui a te vicino. Rimirami tutta a parte a parte, non tralasciar nulla, contempla le membra ad uno ad uno; ed ascoltami un poco, o bel giovane. Come prima io t’ho veduto così giovane e bello, che non so se in tutta Frigia ci sia uno eguale a te, io ho detto: o che bel garzone! peccato che tu non lasci queste rupi e questi sassi, e non vivi in una città, e fai appassire tanta bellezza in questo deserto! Che piaceri hai tu tra questi monti? che godono della tua bellezza i buoi? A te stava bene di tôrre una donna, non di queste rozze e salvatiche che sono sull’Ida, ma una Greca d’Argo, o di Corinto, o di Sparta, come sarebbe Elena, giovane e bella, nè punto da meno di me, e tutta amorosa. Ella se pur ti vedesse, ti dico io, lascerebbe tutto e si darebbe a te, e ti seguirebbe, e vorrebbe star sempre teco. Certamente anche tu avrai udito parlare di lei.

Paride. Niente, o Venere: ed ora con piacere t’udirei se tu me ne parlassi, e mi contassi ogni cosa.

Venere. Ella è figliuola di Leda, di quella bella, alla quale Giove discese mutato in cigno.

Paride. E che aspetto ha ella?

Venere. Ella è bianca, perchè nata di un cigno; ella è delicata, perchè nutrita in un uovo; spesso va nuda, e si esercita nella palestra: ed è di così fina e ricercata bellezza, che fece nascere una guerra, quando ancor tenerella fu rapita da Teseo. Come prima giunse a fiorire donzella, tutti i migliori Achei vennero a cercarne le nozze, e fra tutti fu scelto Menelao, sangue de’ Pelopidi. Se tu vuoi, io te la darò in moglie.