Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/94

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86 intorno la vita e le opere di luciano.

t. XXII, p. 226) è argomento che questo libro non è opera di Luciano, ma sì di Aristide, del quale si conosce la superstizione. I primi periodi sono così ravviluppati e confusi che lo scrittore non sa egli stesso quel che si dica, e pare un melenso. Chi messe questo scritto fra le opere di Luciano, certamente lo credette utile per le notizie che contiene di molti uomini illustri; ma come si può stare a queste notizie se vengono da un melenso e di poco giudizio?

XLVII. Tra gli argomenti serii la bellezza di una donna, e la vita e la morte del più grande oratore potevano bene trattarsi in una forma artistica.

Che Luciano avesse potuto lodare ed anche adulare una bella donna amata da un imperatore romano, si può concedere; ma che egli abbia scritte le profuse e stemperate lodi che si leggono nei due dialoghi delle Immagini, a me pare impossibile, perchè ripugna alla natura del suo ingegno, ed al suo gusto nell’arte. Non è possibile che un uomo che suole ridere di tutte le cose divine ed umane, diventi a un tratto sì caldo ammiratore d’una donna, e lodandola non rida mai, non piacevoleggi mai, non dico già di lei, ma delle tante persone e cose che gli si presentano alla mente mentre parla di lei, non mostri neppure una favilla del suo fuoco, e paia un altro uomo diverso: non si può mentire fino a tanto la propria natura, la quale non cangia così neppure per amore di donna. Quella Smirnese poi che lo scrittore si sforza di mostrare bella, raccogliendo nel farne il ritratto quanto di bello egli conosceva nelle statue, nelle dipinture, nel sapere, e nel valore degli uomini e delle donne illustri, non è bella punto, e pare quell’Elena che fu dipinta da uno scolarello di pittura, il quale non sapendo farla bella, la fece ricca di vesti e di gemme. Luciano, gran maestro dell’arte,