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28 | Le Odi di Orazio |
XII.
Qual savio, qual eroe su cetra o acuta
Tibia tu prendi a celebrare, o Clio,
Ovver qual nume, onde scherzosa il nome
4Eco ricanti
Là d’Elicona in tra le piagge ombrose
O al Pindo in cima o sopra il gelid’Emo,
Onde seguiron facili il vocale
8Orfeo le selve?
[Il qual per arte della madre i fiumi
Rapidi e i venti celeri indugiava,
E traea dolce co’ canori accordi
12Le querci intente.]
Che dirò prima delle usate al Padre
Laudi? Ei le cose umane e degli Dei,
Egli le terre, il mare e a varie ’l mondo
16Ore governa.