Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/284

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     Rotan le sfere luminose, lungi
     Dal tuo pensier l’uman gregge abbandoni,
     E al buon giovar, nuocere al reo non curi?
     Mesce fortuna i casi umani, e cieca
     Gitta i suoi doni, e i più malvagi esalta:
     Vince l’empia libidine i più santi
     Animi; per le reggie alto la frode
     Troneggia; a’ turpi dispensar gli onori
     Gode la plebe che leccando morde;
     La severa virtù premio raccoglie
     D’affanni; a’ casti la miseria, al sozzo
     Drudo, felice nella colpa, il regno.
     Oh gloria menzognera! Oh virtù vana!