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Ah, tal non era il dì, ch’erto fra’ primi
     Sciogliea di Quarto alla fatal vendetta:
     Tanto dunque il poter le più sublimi
                    Anime infetta?

Ma regni e segua suo destin l’infida
     Ciurma che leggi invade e dritti infesta:
     Ambizion più pura, e più modesta
                    Gloria a noi rida.

Violento poter guizzo è che segna
     D’atra luce alla Storia il sen profondo:
     La concorde ed onesta opera regna
                    Unica il mondo.

A noi Liguri, a cui dieder l’austere
     Virtù degli avi odiar tiranni e cherci,
     Gloria è la libertà, vita i commerci,
                    Legge il dovere.

O amate rive, o de’ recenti eroi
     Sepolcri, o altari della gloria avita,
     O patrie leggi, anco una volta a voi
                    Darem la vita!