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Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/54

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54 Le Odi di Orazio


Non dell’ardente Calabria gli utili
    Greggi, non oro nè avorio d’India,
        Non i campi, cui con tranquilla
        8Onda il tacito Liri morsecchia.

Calena vite con falce premasi
    Da quanti in sorte l’ebbero; in calici
        D’oro il ricco mercante asciughi
        12Vin mutato con sirica merce.

Ad essi i Numi caro, se visita
    Tre e quattro volte l’anno l’Atlantico
        Impune. Me pascano olive,
    16Me cicoria, me tenere malve.

O Latonide, dammi ch’io valido
    Quanto apprestai goda, e con integra
        La mente, a non turpe vecchiezza
        20E non priva di cetera arrivi!