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Libro primo, Ode XXXV. 59


Necessitate fiera precedeti
    Sempre, stringendo nel pugno bronzeo
        Trabei chiovi e cunei, nè l’aspro
        20Raffo manca nè il liquido bronzo.

Te Speme e rara Fede, di candido
    Velata, onoran; te non rinnegano
        Compagna, comunque mutata
        24Veste, avversa aule ricche abbandoni.

Ma il vulgo infido, la putta perfida
    Le spalle volta; gli amici schivano,
        Asciugati i dogli alla feccia,
        28Dal portare ugual giogo fallaci.

Cesare salva, ch’a’ Britanni, ultimi
    Dell’orbe, or muove; salva de’ giovani
        La recente eletta, agli eoi
        32Lidi e al mare vermiglio tremenda.

Oh, delle piaghe, del misfare abbiasi,
    Dei fratelli onta! Dura progenie
        Che schivammo? Qual colpa intatta
        36Noi lasciammo? Onde astenner la mano