Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/314

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col fare come Fabio Massimo che, accampandosi ne’ luoghi forti, non dava animo ad Annibale d’andarlo a trovare; o, quando tu credessi che il nemico ancora ne’ luoghi forti ti venisse a trovare, partirsi della campagna e dividere le genti per le tue terre, acciocchè il tedio della espugnazione di quelle lo stracchi.

Zanobi. Non si può egli fuggire altrimenti la giornata, che dividersi in più parti e mettersi nelle terre?

Fabrizio. Io credo, altra volta, con alcuno di voi avere ragionato come quello che sta alla campagna non può fuggire la giornata, quando egli ha uno nemico che lo vogli combattere in ogni modo; e non ha se non uno rimedio: porsi con l’esercito suo discosto cinquanta miglia almeno dall’avversario suo, per essere a tempo a levarsegli dinanzi quando lo andasse a trovare. E Fabio Massimo non fuggì mai la giornata con Annibale, ma la voleva fare a suo vantaggio; e Annibale non presumeva poterlo vincere andando a trovarlo ne’ luoghi dove quello alloggiava; chè s’egli avesse presupposto poterlo vincere, a Fabio conveniva fare giornata seco in ogni modo, o fuggirsi. Filippo, Re di Macedonia, quello che fu padre di Perse, venendo a guerra con i Romani, pose gli alloggiamenti suoi sopra uno monte altissimo per non fare giornata con quegli; ma i Romani lo andarono a trovare in su quello monte e lo ruppono. Cingentorige, capitano de’ Franciosi, per non avere a fare giornata con Cesare, il quale fuora della sua opinione aveva passato un fiume, si discostò molte miglia con le sue genti. I Viniziani, ne’ tempi nostri, se non volevano venire a giornata con il Re di Francia, non dovevano aspettare che l’esercito francioso passasse l’Adda, ma discostarsi da quello, come Cingentorige. Donde che quegli, avendo aspettato, non seppono pigliare nel passare delle genti la occasione del fare la giornata, nè fuggirla; perchè i Franciosi, sendo loro pripinqui, come i Viniziani disalloggiarono, gli assalta-