Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/323

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parte in sul sinistro, distanti un quaranta braccia dalle battaglie. E avete a pigliare, in ogni modo che voi ordinate uno esercito, quanto a’ cavalli, questa generalità: che sempre si hanno a porre o dietro o da’ fianchi. Chi li pone davanti, nel dirimpetto dell’esercito, conviene faccia una delle due cose: o che gli metta tanto innanzi che, sendo ributtati, eglino abbiano tanto spazio che dia loro tempo a potere cansarsi dalle fanterie tue e non le urtare; o ordinare in modo quelle con tanti intervalli, che i cavalli, per quegli, possano entrare tra loro senza disordinarle. Nè sia alcuno che stimi poco questo ricordo, perchè molti, per non ci avere avvertito, ne sono rovinati e, per loro medesimi, si sono disordinati e rotti. I carriaggi e gli uomini disarmati si mettono nella piazza che resta dentro all’esercito, e in modo compartiti che dieno la via facilmente a chi volesse andare o dall’uno canto all’altro o dall’una testa all’altra dell’esercito. Occupano queste battaglie, senza l’artiglierie e i cavalli, per ogni verso dal lato di fuora, dugentottantadue braccia di spazio. E perchè questo quadro è composto di due battaglioni, conviene divisare quale parte ne faccia uno battaglione e quale l’altro. E perchè i battaglioni si chiamano dal numero e ciascuno di loro ha, come sapete, dieci battaglie e uno capo generale, farei che il primo battaglione ponesse le sue prime cinque battaglie nella fronte, l’altre cinque nel fianco sinistro, e il capo stesse nell’angulo sinistro della fronte. Il secondo battaglione dipoi mettesse le prime cinque sue battaglie nel fianco destro, e le altre cinque nella coda, e il capo stesse nell’angulo destro; il quale verrebbe a fare l’ufficio del Tergiduttore.