Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/355

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Batista. Avanti che voi passiate alle guardie, vorrei mi dicessi: quando altri vuole porre gli alloggiamenti propinqui al nemico, che modi si tengono? perchè io non so come vi sia tempo a potergli ordinare senza pericolo.

Fabrizio. Voi avete a sapere questo: che niuno capitano alloggia propinquo al nemico, se non quello che è disposto fare la giornata qualunque volta il nemico voglia; e quando altri è così disposto, non ci è pericolo se non ordinario; perchè si ordinano le due parti dell’esercito a fare la giornata, e l’altra parte fa gli alloggiamenti. I Romani in questo caso davano questa via di fortificare gli alloggiamenti a’ Triari, ed i Principi e gli Astati stavano in arme. Questo facevano perchè, essendo i Triari gli ultimi a combattere, erano a tempo, se il nemico veniva, a lasciare l’opera e pigliare l’armi e entrare ne’ luoghi loro. Voi, a imitazione de’ Romani, avresti a far fare gli alloggiamenti a quelle battaglie che voi voleste mettere nella ultima parte dell’esercito in luogo de’ Triarj. Ma torniamo a ragionare delle guardie. E’ non mi pare avere trovato, appresso agli antichi, che per guardare il campo la notte tenessero guardie fuora de’ fossi discosto, come si usa oggi, le quali chiamano ascolte. Il che credo facessero, pensando che facilmente l’esercito ne potesse restare ingannato per la difficultà che è nel rivederle, e per potere essere quelle o corrotte o oppresse dal nemico; in modo che fidarsi o in parte o in tutto di loro giudicavano pericoloso. E però tutta la forza della guardia era dentro a’ fossi; la quale facevano con una diligenza e con uno ordine grandissimo, punendo capitalmente qualunque da tale ordine deviava. Il quale, come era da loro ordinato non vi dirò altrimenti, per non vi tediare, potendo per voi medesimi vederlo quando, infino a ora, non l’aveste veduto. Dirò solo brevemente quello che per me si farebbe. Io farei stare per l’ordinario ogni notte il terzo dell’esercito armato, e di quello