Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/391

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prima fronte assai aiuti, che, per fare la fronte maggiore, disperdere i suoi soldati. Difficilmente è vinto colui che sa conoscere le forze sue e quelle del nemico. Più vale la virtù de’ soldati che la moltitudine; più giova alcuna volta il sito che la virtù. Le cose nuove e subite sbigottiscono gli eserciti; le cose consuete e lente sono poco stimate da quegli; però farai al tuo esercito praticare e conoscere con piccole zuffe un nemico nuovo, prima che tu venga alla giornata con quello. Colui che seguita con disordine il nemico poi ch’egli è rotto, non vuole fare altro che diventare, di vittorioso, perdente. Quello che non prepara le vettovaglie necessarie al vivere è vinto senza ferro. Chi confida più ne’ cavalli che ne’ fanti, o più ne’ fanti che ne’ cavalli, si accomodi col sito. Quando tu vuoi vedere se, il giorno, alcuna spia è venuta in campo, fa’ che ciascuno ne vadia al suo alloggiamento. Muta partito, quando ti accorgi che il nemico l’abbia previsto. Consigliati, delle cose che tu dèi fare, con molti; quello che dipoi vuoi fare conferisci con pochi. I soldati, quando dimorano alle stanze, si mantengano col timore e con la pena; poi, quando si conducono alla guerra, con la speranza e col premio. I buoni capitani non vengono mai a giornata se la necessità non gli strigne o la occasione non gli chiama. Fa’ che i tuoi nemici non sappiano come tu voglia ordinare l’esercito alla zuffa: e in qualunque modo l’ordini, fa’ che le prime squadre possano essere ricevute dalle seconde e dalle terze. Nella zuffa non adoperare mai una battaglia ad un’altra cosa che a quella per che tu l’avevi deputata, se tu non vuoi fare disordine. Agli accidenti subiti con difficoltà si rimedia, a’ pensati con facilità. Gli uomini, il ferro, i danari e il pane sono il nervo della guerra; ma di questi quattro sono più necessarj i primi due, perchè gli uomini e il ferro truovano i danari e il pane, ma il pane e i danari non truovano gli uomini e il ferro. Il disarmato ricco è premio