Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/194

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174 mandragola

si botava d’udire quaranta mattine la prima messa de’ Servi, che impregnerebbe, la si botò, ed andovvi forse venti mattine. Ben sapete che un di que’ fratacchioni le cominciò andare dattorno, in modo che la non vi volle più tornare. Egli è pure male però che quegli che ci arebbono a dare buoni esempj sien fatti così. Non dich’io il vero?

Ligurio
Come diavolo, se egli è vero!
Nicia
Da quel tempo in qua ella sta in orecchi come la lepre; e, come se le dice nulla, ella vi fa dentro mille difficultà.
Ligurio
Io non mi maraviglio più. Ma, quel boto, come si adempié?
Nicia
Fecesi dispensare.
Ligurio
Sta bene. Ma datemi, se voi avete, venticinque ducati, ché bisogna, in questi casi, spendere, e farsi amico el frate presto, e darli speranza di meglio.
Nicia
Pigliagli pure; questo non mi dà briga, io farò masserizia altrove.
Ligurio
Questi frati sono trincati, astuti; ed è ragionevole, perché e’ sanno e peccati nostri, e loro, e chi non è pratico con essi potrebbe ingannarsi e non gli sapere condurre a suo proposito. Pertanto io non vorrei che voi nel parlare guastassi ogni cosa, perché un vostro pari, che sta tuttodì nello studio, s’intende di quelli libri, e delle cose del mondo non sa ragionare. (Costui è sì sciocco, che io ho paura non guastassi ogni cosa).
Nicia
Dimmi quel che tu vuoi ch’io faccia.
Ligurio
Che voi lasciate parlare a me, e non parliate mai, s’io non vi accenno.
Nicia
Io son contento. Che cenno farai tu?
Ligurio
Chiuderò un occhio; mordendomi il labbro. Deh!