Nè li bastando sua natural possa,
Fece, quel duca, per salvar el tutto, 57Col papa, Imperio e Marco testa grossa.
Non fu per questo, però, salvo al tutto,
Perch’Orliens, in Novara salito, 60Li diè de’ semi suoi el primo frutto.
Il che poi che da Carlo fu sentito,
Del duca assai e del Papa si dolse, 63E del suo figlio che s’era fuggito;
Nè quasi in Puglia più dimorar volse;
Lasciato in guardia assai gente nel Regno, 66Verso Toscana col resto si volse.
In questo mezzo, voi, ripien di sdegno,
Nel paese pisan gente mandasti 69Contro a quel popol di tanto odio pregno;
E dopo qualche disparer, trovasti
Nuov’ordine al governo: e furon tanti 72Che il vostro stato popular fondaste.
Ma sendo de’ Francesi lassi alquanti
Per li lor modi e termin disonesti, 75E pe’ lor pesi che vi avèno infranti,
Poichè di Carlo il ritorno intendesti,
Desiderosi fuggir tanta piena, 78La città d’arme e gente provvedesti.
E però giunto con sue genti a Siena,
Sendo cacciato da più caso urgente, 81N’andò per quella via che a Pisa il mena;
Dove già di Gonzaga il furor sente,
E come ad incontrarlo sopra al Taro 84Avea condotto la Marchesca gente.
Ma quei robusti e furiosi urtaro
Con tal virtù l’Italico drappello, 87Che sopra ’l ventre suo oltrepassaro.