E benchè seco avesse poche posse,
Pur non di manco del futuro gioco 27Fu la prima pedina, che si mosse.
Ma voi volendo spegner questo fuoco,
Vi preparaste bene, e prestamente; 30Talchè il disegno suo non ebbe loco.
Che giunto dalla Torre a San Vincente
Per la virtù del vostro Giacomino 33Fu prosternata, e rotta la sua gente;
Il qual, per sua virtù, per suo destino
In tanta gloria e tanta fama venne, 36Quant’altro mai privato cittadino.
Questo per la sua patria assai sostenne,
E di vostra milizia il suo decoro 39Con gran giustizia gran tempo mantenne.
Avaro dell’onor, largo dell’oro,
E di tanta virtù visse capace, 42Che merita assai più ch’io non l’onoro.
E or negletto e vilipeso giace
In le sue case, pover, vecchio, e cieco: 45Tanto a fortuna chi ben fa dispiace!
Dipoi, se a mente ben tutto mi reco,
Giste contro a’ Pisan, con quella speme, 48Che quella rotta avea recata seco.
Ma perchè Pisa poco, o nulla teme,
Non molto tempo il campo vi teneste, 51Che fu principio d’assai tristo seme.
E se i danar, ed onor vi perdeste,
Seguitando il parere universale, 54Al voler popolar satisfaceste.
Ascanio intanto mort’era, col quale
S’eran levati gran Principi a gara 57Per renderli il suo Stato naturale.