Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/44

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Italia, e giudica, se costoro non fieno bastanti a tenere Francia che non occupi la Lombardia, e' saranno almeno bastanti seco a tenerlo, che non vadino piú avanti; e che 'l papa per questo se li abbi a gittare tutto in grembo; perché e' può presummere che il papa non possi convenire con e viniziani né con loro aderenti, rispetto alle cose di Romagna. E cosí con questa tregua e' vede la vittoria di Francia dubbia, non si ha a fidare di Francia, e non ha da dubitare della alterazione de' confederati; perché o lo 'mperadore e Inghilterra la ratificheranno o no: se la ratificano, e' penseranno come questa tregua abbia a giovare a tutti, e non a nuocere; se non la ratificano, e' doverrebbono diventare piú pronti a la guerra, e con maggiore forze e piú ordinate che l'anno passato venire a' danni di Francia; et in ogni uno di questi casi Spagna ci ha lo intento suo. Credo pertanto ch'el fine suo sia stato questo, e che creda con questa tregua, o costrignere lo 'mperadore et Inghilterra a fare guerra da dovero, o con la reputazione loro, con altri mezi che con l'armi, posarle a suo vantaggio. Et io ogni altro partito vedeva periculo, cioè, o seguitando la guerra, o faccendo la pace contro alla volontà loro; e però prese una via di mezo, di che ne potessi nascere guerra e pace.

Se voi avete notato el procedere di questo re, voi vi maraviglierete meno di questa tregua. Questo re da poca e debole fortuna è venuto a questa grandeza, et ha auto sempre a combattere con stati nuovi e sudditi dubii. Et uno de' modi con che li stati nuovi si tengono, e li animi dubii o si fermano o si tengono sospesi et irresoluti, è dare di sé grande espettazione, tenendo sempre li uomini sollevati con l'animo, nel considerare che fine abbino ad avere e partiti e le 'mprese nuove. Questa necessità questo re la ha conosciuta et usatala bene, da la quale è nato la guerra di Granata, li assalti d'Affrica, l'entrata nel reame e tutte queste altre intraprese varie, e sanza vederne el fine, perché el fine suo non è quello acquisto o quella vittoria, ma è darsi