Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/464

Da Wikisource.
444 serenata

Tu sapesti con arte, e con ingegno
     250Prender costui ad gli amorosi lacci,
     Però convien, che presto qualche segno
     Verso di lui benigno, e lieto facci.
     Altrimenti ripien d’ira, e di sdegno
     Convien, che morto alla tua porta adiacci;
     255Poi satisfaccia all’amoroso inganno
     Venere Dea con tua vergogna, e danno.
Da ogni parte dunque se’ constretta
     A rispondere, o Donna, a chi ti chiama;
     Dall’un canto ti sforza la vendetta
     260Contro a colei, che amata non ama.
     Dall’altro canto il premio che si aspetta
     A chi seguir d’Amore il Regno brama;
     Però posa ogni voglia altera, e schiva,
     E fa’ con lui felice, e lieta viva.