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Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/492

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§. 7.

Nei Governi bene istituiti, i Cittadini temono più assai rompere il giuramento, che le Leggi, perché stimano più la potenza di Dio, che quella degli uomini.

§. 8.

I Governi, che si vogliono mantenere incorrotti, hanno sopra ogn’altra cosa a mantenere incorrotte le ceremonie della Religione, e tenerle sempre nella loro venerazione.

§. 9.

Se in tutti i Governi della Repubblica Cristiana si fosse mantenuta la Religione secondo che dal Datore di essa ne fu ordinato, sarebbero gli Stati, e le Repubbliche Cristiane più unite, e più felici assai, che esse non sono.

§. 10.

Potere stimare poco Dio, e meno la Chiesa, non è ufficio d’uomo libero, ma sciolto, e più al male, che al bene inclinato.

§. 11.

La perdita d’ogni devozione, e d’ogni Religione si tira dietro infiniti inconvenienti, e infiniti disordini.

§. 12.

S. Francesco, e S. Domenico, con la povertà, con l’esempio della vita di Gesù Cristo ridussero la Religione Cristiana nella mente degli uomini, e la ritirarono verso il suo principio.