Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/146

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porsi a passeggiare, ed allora svanita sul momento per l’aria la testa, col rimanente corpo continuare il passeggio: di che egli stupefatto, ed accagionando i suoi occhi come infermi, in fine poi avea inaspettatamente veduta la testa riunita al corpo. Un altro rammentava, che stando innanzi a Giustiniano il quale sedeva, avea osservato che la sua faccia in un istante cambiavasi in un pezzo informe di carne, senza sopracciglia, senza alcun segno del sito ove stanno gli occhi, senza infine alcuna vera fisonomia; nè molto dopo avere poi veduto apparire certe fattezze del volto. Scrivo cose non vedute da me, ma seriamente a me affermate da altri che dicevano averle vedute. Narrasi ancora, che un monaco assai grato a Dio, indotto da quelli che seco lui viveano in solitudine, a venire a Costantinopoli per trattare la causa di popolazioni vicine, le quali per violenza, e contra giustizia erano travagliate, avendo avuto facile accesso all’Imperadore, giunto alla soglia della camera, ne avea sull’istante ritratto il piede, ritornando sulla strada fatta prima. L’eunuco che stava all’uscio, ed altri che ivi erano, grandemente lo pregavano che si fermasse, ed egli simile a uomo impazzito, senza nulla rispondere, a dirittura s’era nascostamente ritirato alla sua solitudine. E come poi i suoi compagni gli domandarono la cagione di tale suo fatto, apertamente confessò loro aver veduto nella reggia sedersi in trono il Principe dei demonii, a cui non avea avuto coraggio nè di accostarsi, nè di porgere preghiere. Ed io in vero non so chi non credesse di vedere una orrenda testa di furia, considerando lui, che quantunque perdutamente