Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/170

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gravi gastighi. Uno di coloro, dalle minacce spaventato, ed allettato dalla speranza, si dichiarò pronto anche ad assassinare Giovanni: l’altro non ebbe cuore di prestarvisi, quantunque fosse messo a’ tormenti a modo da credersi sul punto di perire. Con questo mezzo adunque Teodora non potè giungere a ruinare Giovanni. Intanto però fece essa tagliare la mano destra ad entrambi coloro; a quest’ultimo perchè ricusò di prestarsi alla scellerata opera che voleasi; all’altro perchè non si sapesse l’insidia da lei tramata. Il che vuol dire, che cercava che agli altri fosse occulto il modo di quanto poi apertamente si faceva nel Foro.

CAPO XX.

Altre iniquità di Giustiniano. Computo di vent’un milioni d’uomini per lui periti. Desolazione dell’Africa, e perchè richiamatone Belisario. Maggiori ruine in Italia. Spopolazione di tutti gli altri paesi dell’Imperio sì in Europa, che in Asia. Giustiniano vero e solo autore delle guerre insorte. A lui pure si debbono le stragi seguite nella capitale, e nelle altre città dell’interno. Aggiungansi gli ammazzamenti di Samaritani, di Eretici, di Veneti e di Prasini. La natura stessa, alterando in varie parti dell’Imperio il suo corso, contribuisce sotto il regno di Giustiniano alla distruzione degli uomini.

Del rimanente ritornando a Giustiniano, che non un uomo, ma una furia sotto sembianza d’uomo egli fosse, possono esserne prova i grandi mali ch’egli fece agli