Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/178

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cendoli processare e condannare, gli uni come cultori di molti dei, gli altri come cristiani di depravata dottrina; e chi per amoreggianti ragazzi, chi per istupratori di monache, chi per nefando vizio, chi per sedizione, chi per attaccamento alla fazione Prasina, chi per lesa maestà. D’altri, o morti, oppur vivi ancora si scrisse erede inaspettato. Questa fu la somma degli egregii suoi fatti.

Come poi le sostanze di tutti i senatori si appropriasse, prevalendosi della mano de’ Vittoriati, la cui sedizione nacque essendo lui Imperadore; e come poco prima che quella sedizione nascesse, egli si ponesse a rapire i beni di ogni qualunque privato, io l’accennai di sopra. Dirò qui come, altramente da quanto ho già indicato, gittasse tante ricchezze. Le genti barbare, che dimorano a levante, a ponente, a mezzodì, e a settentrione, e gli stessi Britanni, ed altri soggiornanti in altri luoghi, egli in ogni tempo colmò di largizioni infinite. Noi non sapevamo nemmanco per fama che siffatte razze d’uomini esistessero; e le vedemmo fra noi prima d’averne intesi i nomi. Questi, conosciuto il genio di lui, da tutte le parti del mondo sbucarono fuori accorrendo a Costantinopoli; ed egli a vicenda d’accesso facilissimo, e lieto di ciò, compiacevasi, e mettendo tale concorso a lucro, si pose con essi ad esaurire le ricchezze romane; e quanto restato era di non ispeso per gli accennati edifizii marittimi, tutto profuse ai Barbari, che mandava via carichi d’ogni più magnifica dovizia. Così tutto l’erario romano venne destinato a’ Barbari, ricevessero doni, o rapissero prede, o re-