Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/271

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quale fu posta da Giustiniano nel templo di s. Sergio, da lui edificato nel luogo, in cui era la casa abitata da esso mentre non era ancora se non che patrizio.

3.° Per rispetto alle cose cristiane, Giustiniano fu detto Conciliare, perchè teneva dal partito degli aderenti al concilio calcedonese. Al contrario Teodora fu sempre segreta nemica di quel Concilio. Così afferma chiaramente Evagrio, aggiungendo queste parole: Sia dunque che così veramente sentissero, sia che appostatamente tra loro si accordassero a comparire differenti di sentimento, niuno cedeva all’altro. Le quistioni, che tra i Cristiani allora si agitavano, riducevansi a quattro, due delle quali erano insorte sotto gl’imperadori Zenone ed Anastasio, e due sotto Giustiniano medesimo. Le prime due erano, se il Concilio calcedonese si dovesse o no porre ne’ dittici, e se si dovesse o no rigettare l’aggiunta fatta al Trisagio. Le due seconde tendevano a sapere, se si dovesse condannare o no i tre capitoli proposti da Giustiniano, e se il corpo di Cristo fosse o no soggetto a corruzione.

4.° L’Alciato, ed altri giureconsulti ampiamente hanno dimostrato con quanta leggerezza Giustiniano mutasse le leggi dell’Imperio. Che abrogasse le forme de’ magistrati, lo confessa egli medesimo, e se ne vanta in parecchie delle sue Novelle. Nella 29 leggesi: Magistrati introdotti da noi, e in più ampia forma costituiti. Nella 102 dice: i proconsoli, i pretori, e moderatori, e la maestà di tali antichi nomi è stata da noi istituita. Nell’Editto iv dichiara espressamente, che di molte maniere egli contro l’antica consuetudine mutò quanto credè dell’interesse della Repubblica. A’ magistrati urbani aggiunse poi l’inquisitore, e il pretore della plebe: di che Procopio parlerà in appresso. Molti volle che si chiamassero giustinianei; e nell’Appendice, di cui abbiamo parlato di sopra, vedrassi a quante cose applicò il suo nome. Nel che fin dove la vanità sua giungesse può conoscersi anche da questo, che levò da una superba colonna una statua d’argento di Teodosio il grande, e vi fece collocare in cambio una sua equestre, siccome abbiamo da Zonara. Fu va-