Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/365

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mette, perciocchè non diresti ricevere essa tanta luce dal sole, che i suoi raggi nello esteriore ne batte; ma piuttosto che da essa medesima nasce quel vivo rifulgimento, tanta piena di lume la investe, e tanta da essa ne sorge. La fronte riguardante l’oriente, parte dell’edifizio in cui soglionsi celebrare i sacri misterii, è costrutta di questa maniera. Sorge di terra l’edifizio, non prolungato a linea retta, ma piegato insensibilmente e largamente in obbliquo; e alla metà si discosta, e in figura mezzo tonda, che i periti dell’arte dicono semicilindro, alzasi a perpendicolo. Il colmo della fabbrica termina in un quarto di sfera, e i tratti che più in alto si aggiungono, vengono a sostenere una certa forma di luna bicorne, il che fa che nello stesso tempo e si ammiri la vaghezza dell’opera, e si tema il disfacimento della costruzione, perciocchè quel pendere in aria non sembra sicuro; e quantunque pur sia fermissimamente saldo, mostra ai riguardanti un pericolo. Dall’una e dall’altra parte poi nel di dentro s’alzano dal pavimento, non in dritta fila, ma disposte in forma semicircolare, alcune colonne, sicchè sorgenti insieme, come in coro, vengono a sottostare a quella parte del fabbricato, che è fatta a mezza luna; e contra l’oriente è praticata la muraglia, in cui sono le porte del tempio. Di qua e di là queste colonne, e quanto soprastà ad esse sul disegno indicato, presentano un semicircolo; e in mezzo del tempio stanno quattro pilastri, due a tramontana, e due a mezzodì, gli uni in faccia agli altri, e tutti eguali, tra ogni due de’ quali sono poste due colonne. La costruzione di que’ pilastri è di catraci pietre, che