Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/504

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avanti, due recessi di qua e di là presenta la via del tempio giranti in semicircolo, e l’uno rimpetto all’altro. L’altra via ha di qua e di là due case ospitali, opera di Giustiniano Augusto: una per ricetto de’ pellegrini che trovansi nella città; l’altra de’ poveri ammalati. Questo tempio poi l’Imperadore ha dotato di splendidissime rendite annue. E questo è quanto egli ha fatto in Gerusalemme.

CAPO VII.

Monte Garizim in sommo onore presso i Samaritani. Sedizione di costoro. Predizione di Cristo compiuta dall’imperadore Zenone. I Samaritani gastigati da Anastasio. Giustiniano fortifica il monte Garizim, e ristaura i tempii abbruciati.


Neapoli in Palestina è città, a cui sta sopra un alto monte detto Garizim. Quando in addietro la possedevano i Samaritani, solevano assiduamente salirne alla vetta per farvi orazione, non perchè vi avessero piantato un tempio, ma perchè lo riguardavano e lo veneravano come superiore a tutti gli altri. E quando Gesù, figliuolo di Dio, assunto corpo umano vivea in quelle parti, venuto a discorso colla moglie di uno del paese, da essa interrogato intorno a quel monte, predisse che sarebbe giunto tempo, in cui i Samaritani non avrebbero più adorato in quel monte; ma egli stesso sarebbe adorato dai veri adoratori; e designava così i Cristiani. Col corso degli anni si verificò il presagio; nè certamente poteva mentire chi era Dio. Ciò poi avvenne di questa