Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/53

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accompagnare da Procopio Belisario nelle spedizioni d’Africa e d’Italia; e quando soggiogata l’Africa richiamò Belisario, volle che Procopio stesse ai fianchi di Solomone a cui dato avea il comando dell’esercito; e ciò perchè Procopio provvedesse a quanto poteva occorrere per conservar la conquista, e per istabilire nel paese il buon ordine. Procopio parla nelle sue Storie modestamente di quanto egli operò in Persia, in Italia, in Sicilia; e da ciò, non ostante il temperato modo con cui parla di sè, si vede come avesse ben meritato dell’imperio. In conseguenza de’ suoi servigii, ed in prova di quanto si sperava da lui in appresso, egli fu fatto senatore, ed in fine prefetto urbano, carica distintissima, ch’egli ebbe l’anno trentacinquesimo del regno di Giustiniano: nel quale anno appunto egli avea condotta la sua Storia segreta al termine, in cui la veggiamo.

Niun caso di lui intanto è noto, pel quale possiam sospettare o ambizione tradita, o vanità delusa, o dignità offesa. Non fu nel numero de’ tanti perseguitati, spogliati, avviliti. Altronde nè dagli scritti suoi, nè dal testimonio di alcuna Storia apparisce, ch’egli fosse uomo sì cattivo da corrispondere malignamente con ingratitudine calunniosa alle beneficenze di Giustino e di Giustiniano. A che mai può attaccarsi il sospetto ch’egli covasse odio, e volesse vendicarsi con una Satira? Egli lasciava negli altri suoi scritti buona riputa-