Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/418

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394 GUERRE VANDALICHE

ventura lotta per le cose qui ricordate dal re nostro; a voi però sopra gli altri si converrà il non comparire tralignati dal vostro primo valore, siccome coloro che trionfando nell’ultimo certame sul principato della Sardegna lo ritornaste nel vandalico regno, anzi v’è d’uopo battagliare con animo assai maggiore sovrastando ora gravissima sciagura a tutta la nostra repubblica, dacchè quanto è più grande la causa del combattimento tanto vuolsi far pruova di sublime coraggio dai combattenti. E di vero se il fato avessevi morto pugnando per l’isola, prezzo de’ vostri giorni sarebbe stata la signoria d’un sol luogo, ma con quanto più ardire non dovete oggi cimentarli per la somma del regno? essendo che necessitati a guerreggiare in causa di lei non v’ha più mezzo di perdere onoratamente la battaglia se non se perdendo con essa la vita. Operando inoltre da prodi a voi soli ascriverete la vittoria testè riportata sul tiranno Goda, impigrendovi al contrario ne cederete ogni diritto alla fortuna. Havvi ben anche un nuovo motivo perché nel prossimo certame dobbiate essere più ardimentosi degli altri Vandali, ed è ch’eglino vittime già di avversa sorte rimangonsi timidi e inerti, quando che voi salvi ed esultanti ancora del trionfo nulla sapreste addurre per sottrarvi dall’incontrare più virilmente il pericolo. E qui viene a proposito l’aggiugnere che abbandonando il campo vincitori potrete attribuirvi la maggior gloria di questa giornata; anzi verrete celebrati da tutti come la più ferma difesa della nostra gente, non sem-