Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/448

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424 GUERRE VANDALICHE

avviso marciaronvi con tutto l’esercito contro. I Romani allora scarsi di numero, in istrettissimo luogo e circondati da tante migliaia di combattenti, non poteronsi difendere in verun conto, venendo ovunque si volgevano tosto assaliti da tergo. Il perché Aigan e Rufino con pochi de’ loro cercano di riparare fuggendo a furia sopra un vicino colle, e di tenervi indietro cogli archi i persecutori; questi in effetto ributtati, ne osando più accostatisi, metton mano a un forte dardeggiare, e così dura la pugna sinché i Romani terminato il saettamento loro di necessità procedon oltre a tenzonar colle spade: ma sebbene facessero scempio dei Maurusii e vi giuntarono Aigan estinto dalle ferite onde era coperto il suo corpo, e Rufino, caduto prigioniero; al quale subito Medisinissa, per tema non rivenisse, scappandogli delle mani, altra fiata a molestarlo, troncò il capo, e di fretta portollo in sua casa alle donne acciocché il vedessero, ben degno d’ammirazione essendo per la grandezza e foltissima capellatura. Ma giunto il mio discorso ad aggirasi in quest’ argomento credo prezzo dell’ opera il narrare la origine dei Maurusii, e di dove partendo venissero dapprincipio a fermare lor dimora nell’Africa.

II. Al primo calcar degli Ebrei le terre della Palestina Mosé uomo sapientissimo e lor condottiero mancò ai vivi. Successore di lui fu Giosué, figliuolo di Nave, il quale ve li fece inoltrare, e di sé mostrando virtù assai maggiore che non pertiene alla natura umana ebbe il paese, dove guerreggiando gli antichi abitatori poté agevolmente, bandito dal grido universale invincibile,