Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/266

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256 GUERRE GOTTICHE

vinti. Alla per fine da quinci i Romani temendo vedersi precipitosamente fuggita l’occasione, da quindi gli assediati oppressi dalla fame convennero ad una che i primi dividessersi metà del danaro custodito in Aussimo, e gli altri col rimanente passassero sotto il dominio e l’autorità imperiale. Questi accordi furono da ambe le parti fermati con giuramento, promettendo i vincitori di attenersi della miglior fede ai patti, e la guernigione di non occultare parte alcuna delle ricchezze loro; fattosene così lo scompartimento queglino ebbero Aussimo, e questi furono divisi per le romane truppe.

CAPO XXVIII

Belisario impedisce l’introduzione di vittuaglie in Ravenna. — Ambascerie dei re franchi e di Belisario a Vitige. — Granai di Ravenna incendiati. — Arrendimento de’ Gotti a stanza nelle alpi Cozzie.

I. Belisario dopo il prefato conquisto passò con tutte le truppe ad assediare Ravenna. Fattosi precedere da Magno con imponenti forze comandògli che da quella banda impedisse con trascorrimenti continui sulla riva del Po l’arrivo di annona pe’ Gotti, e Vitalio giunto con truppe dalla Dalmazia occuponne l’opposta sponda. Ora la fortuna presentò loro un caso attissimo a convincerli senza replica che di suo arbitrio reggerebbe i destini d’ambe le fazioni. I Gotti avean condotto da prima nel fiume gran copia di palischermi acquistati nella Liguria, ed empitili di grano e di altri commestibili era lor mente d’inviarli a Ravenna.