Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/525

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LIBRO QUARTO 515

Franchi addimandando ed impalmando lor donna e destinai a mio figlio sposa brittiana. Ora poi che ben comprendomi sull’uscir della vita, e fuor d’ogni speranza dell’avere prole maschile o femminile, attendete ad un mio consiglio, da che non è ancor fatto il matrimonio di Radigere, e se lo giudicherete opportuno vogliatelo, non appena sarò trapassato, felicemente eseguire. Opino adunque la parentela de’ Franchi vie meglio acconcia ai Varni che non quella degli isolani, ben difficilmente potendo i Brittii per la distanza loro intraprendere a trafficare con voi, quando in cambio nulla più che questo fiume, il Reno, divide i primi dalle nostre frontiere. Il perchè di tali potentissimi vicini hanno in lor balìa esservi di giovamento o danno quando il terranno espediente, e di certo ne avrete molestie ove non le antiveniate co’ legami del sangue, essendo l’uomo di guisa naturato che mal volentieri comporta i prossimani da più di sè, riputandoli a cagion di lor forza prontissimi a superchiarlo, conciossiachè e’ possano a lor buon grado con pretesti di guerra trarlo dalla sua pace. Or bene, poste così le faccende, mandate con Dio la isolana fidanzata a mio figlio lasciando ch’ella si goda, a mortificare il nostro torto, come ne impone la comune legge de’ mortali, tutta la pecunia rimessale a titolo di sponsalizie; Radigere quindi sposi la matrigna a moglie accordandogliene le patrie costumanze.

III. Ermenegisclo dopo questo consigli nel quarantesimo giorno dalla predizione, assalito da morbo si moriva, e suo figlio addivenuto re dei Varni compie giusta il parere degli ottimati suoi le ammonizioni dello spen-