Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/527

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LIBRO QUARTO 517

da là e dalla piaggia dell’Oceano; laonde costoro presto aggiuntolo e datisi a battagliare lo sconfissero con grave strage, e nella fuga tanto lo perseguitarono dagli omeri quanto portava la condizione di pedoni. Tornati quindi ne’ proprj steccati la vergine fa loro ben trista accoglienza, ed in asprissime guise rampognane il condottiero, dichiarando al tutto immeritevole di lode un esercito cui non bastò l’animo di condurle vivo Radigere; sceltine da poi i più valorosi poneli di brocco sulle tracce de’ Varni coll’ordine d’impossessarsi ad ogni partito del campato monarca. Queglino osservantissimi dei ricevuti comandi ricercano diligentemente la regione, ove alla per fine scontratisi in folto bosco vi rinvennero ascoso Radigere, ed avvintolo con funi tornarono alla fidanzata presentandoglielo tutto tremante per tema di sollecita e penosa morte. Ma la regina, fuor d’ogni aspettativa, nè lo condannò a capitale supplizio, nè vendicossi altramente, paga di rimproverargli la ricevuta offesa, e di sapere il perchè, lei innocente, scioltosi dall’impegnata fede avesse impalmato altra donna. Il prigioniero allora chiama in colpa del suo operato il volere dei padre e le instigazioni degli ottimati, pregandola fervorosissimamente che perdonassegli la mercè delle esposte circostanze. Promette in fine che ove ella perseveri nel primo intendimento addiverralle consorte, e co’ buoni trattamenti da quinci in poi sconterà le passate colpe. Consentitovi dalla pulzella vengongli sciolti i legami e prodigatigli ottimi servigi; poscia ripudiata la matrigna entra in matrimonio coll’isolana terminando così ogni querela.