Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/558

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548 GUERRE GOTTICHE

molti cavalli e quindi procedon oltre. Giustiniano uditone spedì messi da tutta quella regione e nell’Illirico ordinando ai duci ed alle truppe di opporsi del lor meglio ai fuggitivi. E primi a combatterli furono pochi Unni Cuturguri, i quali abbandonata la patria, giusta il detto, si viveano d’imperiale consentimento nella Tracia; ma rimasi colla peggio nel conflitto, mortine alcuni e sbaragliati gl’altri, depongon le armi non volendo incontrare nuovi perigli, di guisa che i due fuggitivi co’ loro subordinati liberi da ogni impaccio poterono trascorrerla da ogni banda; messo quindi piede nell’Illirico vi rinvennero il romano esercito raccoltovisi con grande accuratezza per assalirli, avendone il comando, intra gli altri, Arazio, Recitango, Leoniano ed Arimuto; questo poi tenutosi tutto il dì in arcione perveniva sull’annottare in un boscoso luogo e fattovi alto ebbelo idoneo a ristorare le stanche membra sino al vegnente giorno. Ora quei due, intra le molte cose, imperarono alle schiere di prestare lor cure ai cavalli, e di andare poscia eglino stessi a rinfrescarsi nel fiume ivi da presso a ristoramento delle fatiche durate nella via. A simile i duci, ognuno di per sè e scortato da sole tre o quattro lance, si diressero ad un segregato luogo per bere, assetatissimi come è facile arguire dalle circostanze loro, di quelle acque. Goar ed Ildigisal fattine consapevoli per opera degli esploratori con pronto e repentino assalto mentre stannosi tuttavia dissetando li uccidono ed in questo modo raggiungono sicurissimi la propostasi meta. Imperciocchè gli imperiali privi dei condottieri, oppressi dalla