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Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/598

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588 INDICE.


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dotte dai Gotti. Sua mirabile agilità nel trarre d’arco. Vitige dalla porta Salaria passa alla Prenestina. — La mole d’Adriano ostinatamente assalita con vie più ostinazione resiste |||
 Pag. 105
Capo XXIII. |||
Inutili conati dei barbari. Parte del romano muro sotto la tutela dell’apostolo Pietro. — Strania morte d’un barbaro. — Ingente massacro de’ Gotti al Vivario ed alla porta Salaria |||
   » 110
— XXIV. |||
Lettera di Belisario a Giustiniano Augusto. — Presagio nella caduta dell’imagine di Teuderico re dei Gotti. — Oracolo sibillino |||
   » 115
— XXV. |||
Belisario trasferisce nella Campania la disutile romana popolazione. — Bandisce papa Silverio nella Grecia. — Innalza Vigilio al Pontificato, e provvede alla salvezza della città. — Alcuni accingonsi a riaprire il tempio di Giano |||
   » 120
— XXVI. |||
Vitige uccide i senatori in istatico ed occupa Porto. — Belisario con grave disagio riceve dalla città d’Ostia rinfrescamenti |||
   » 124
— XXVII. |||
Il duce imperiale riceve nuove truppe: stanca il nemico a forza di combattimenti, e tre fiate lo vince. — Imitato indarno da Vitige. Truppe gottiche in che discrepanti dalle romane |||
   » 126
— XXVIII. |||
Belisario aringa i Romani chiedenti battaglia. — Instruisce l’esercito su d’una equestre pugna. — Indotto dalle parole di Principio accoglie nell’ordinanza i fanti |||
   » 130
— XXIX. |||
Vitige anima i Gotti alla battaglia. — Da principio i Romani vincitori. — Quindi sconfitti |||
   » 135