Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/600

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590 INDICE.


Capo VII. |||
Copia di vittuaglia rimontando il Tevere apporta abbondanza in Roma. — Abbandonato dai Gotti Porto, Centumcelle ed Albano entranvi è Romani. Belisario si fa beffe delle gottiche minacce; spedisce truppe nel Piceno, e promette guernigione ai Milanesi |||
 Pag. 169
— VIII. |||
Uccisione di Constantino assalitore colla spada in pugno di Belisario dopo un costui · precetto di restituire l’iniquamente tolto |||
   » 174
— IX. |||
Tentativi de’ Gotti per impossessarsi di Roma col mezzo d’un acquidotto; ma dopo vani assalti, ora in palese, ora proditoriamente dati, vien meno ogni lore speranza. — Gastigo da Belisario importa ad un traditore |||
   » 177
— X. |||
Giovanni; messo a ferro e fuoco Piceno, occupa Arimino. — Riceve un messaggiere da Matasunta consorte di Vitige. Sconfitta de’ Gotti nell’abbandonare l’assedio di Roma |||
   » 180
— XI. |||
Vitige presidia molti luoghi. Provvedimenti di Belisario in Arimino. — Il fortilizio Pietra espugnato dagli imperiati. Inobbedienza di Giovanni ad un comandamento del supremo duce |||
   » 183
— XII. |||
Arimino assediata dai Gotti. Generoso provvedimento e sermone di Giovanni. — Il presidio spedito da Belisario ai Milanesi apporta a Genova, combatte al Ticino dov’è spento Fidelio prefetto dell’annona. — Toadeberto re’ de’ Franchi manda aiuti ai Gotti. Questi assediano Milano |||
   » 186
— XIII. |||
Belisario occupa Tudera e Clusio. — Po- |||