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Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/75

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LIBRO PRIMO 67

simulato in principio di approntarsi alla spedizione, sospende la partenza delle truppe, indugiando a bella posta per attendere l’evento dell’impresa. Ma dato finalmente all’esercito l’ordine di marciare, comanda ai duci che procedano con lentezza, ed al giugner loro la nuova della rotta de’ Franchi più non vadan oltre; se per lo contrario abbiano avviso ch’e’ uscirono trionfanti, avvaccino d’inoltrare. I duci obbidientissimi ai voleri di Teuderico lasciano che i soli Germani guerreggino i Burgundioni, e venutosi ostinatamente alle mani, da quinci e da quindi molti perdonvi la vita. Lunga pezza durò quel battagliare, ma da ultimo i Germani, volto in fuga il nemico ed incalzatolo sino agli estremi confini muniti di forti castella, occuparono tutto il restante delle sue terre. I Gotti allora, fattine consapevoli, pronti aggiungono i confederati, e rimbrottati da questi della tardanza loro adducono a propria discolpa la malagevolezza della calcata via; quindi soddisfatto all’ammenda partonsi giusta gli accordi la regione co’ vincitori. Così crebbe vie più lo splendore della prudenza di Teuderico, il quale senza perdere uom de’ sudditi acquistò collo sborso di poc’oro la metà del suolo nemico: così finalmente una parte della Gallia fu posseduta dai Gotti e da’ Germani.

IV. Questi ultimi in appresso aumentati di forze e spogli d’ogni timore e considerazione verso Teuderico, ruppero guerra ad Alarico ed ai Visigotti. L’assalito, avvertitone, chiamò tosto in suo aiuto Teuderico, al venir del quale con poderosa oste i Visigotti fannosi incontro ai Germani sapendoli a campo vicino della città di