Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/79

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LIBRO PRIMO 71

tava la condizione dei vinti in guerra, e fecersi tributarj tutti i luoghi per lo innanzi dal nemico abitati. Ora il capo dei Visigoti Amalarico cresciuto negli anni si congiunse in matrimonio, temendo la potenza dei Germani, con la sorella di Teudeberto re loro, e nel dividere la Gallia coi Gotti e col suo consobrino Atalarico diedene ai primi tutta la parte di qua dal Rodano, e lasciò che i Visigotti godessersi quanto eravene di là dal fiume. Ebbevi patto eziandio tra essi che più non si pagherebbe ai Gotti il tributo posto da Teuderico; oltre di che il tesoro da costui tolto alla città di Carcassona per ordine di Atalarico fu restituito in buona fede al Visigotto. E siccome questi due popoli contratto aveane parentele co’ matrimonj, così egli permise a chiunque ammogliato si fosse con femmina dell’altra nazione o di trasferirsi nel costei paese, o di condurla tra sua gente, il perchè se molti di propria elezione menarono le donne seco, pur molti passarono ad abitare le patrie di esse. Amalarico poscia fu pagato con usura dal fratello di sua moglie delle ingiurie a lei fatte, imperciocchè professando egli le dottrine d’Ario non solo proibiva alla consorte cresciuta nei veri dommi di rimanervi fedele e di conservare nel divin culto i patrii instituti, ma per cumulo, vedendola ferma nell’opporsi ai riti dell’ariana setta, trattavala indegnamente: la regina adunque più non potendo tollerare siffatti modi appalesò il tutto al fratello. Suscitatasi pertanto la guerra tra Germani e Visigotti, e venuti ad una ostinatissima battaglia, Amalarico da ultimo vi rimase vinto con orribile strage de’ suoi ed ucciso. Teudeberto allora si ripigliò