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Pagina:Opere inedite o rare di Alessandro Manzoni, volume III, 1887.djvu/133

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AVVERTENZA



Altre lettere del Rosmini al Manzoni o di questo al Rosmini saranno pubblicate nell’epistolario. M’è parso però bene di unire qui le tre che seguono. Esse s’intrecciano insieme. La prima del Rosmini propone all’amico un nuovo punto di filosofia a trattare; il Manzoni risponde esponendo quello che invece a lui piacerebbe meglio, e dice come lo discuterebbe; e il Rosmini gli comunica quali su quest’altro soggetto sarebbero le idee sue. Il dialogo sul Piacere non fu scritto: ed è assai possibile che la risposta del Rosmini ebbe, com’egli aveva previsto, ma non avrebbe voluto, questo effetto sgradevole.

Nelle carte del Manzoni resta solo l’abbozzo della lettera al Rosmini, scritta su due fogli e mezzo di carta. La lettera stessa, nella forma che fu mandata, è stata copiata sull’autografo che n’esiste nell’Archivio dei Padri dell’Instituto della Carità a Stresa; la cui cortesia per me è davvero tanta, quanta era la mia ammirazione e l’affetto per l’uomo ottimo e grande che fondò il consorzio santo e operoso in cui vivono. Però, m’è parso utile di stampare a piè di pagina il primo abbozzo. Le mutazioni che il Manzoni fa trascrivendo, sono sempre utili a studiare. Del resto, il Manzoni usava scrivere più volte la stessa cosa, ma mi pare che non si ricopiasse mai. La prima stesura gli serviva di gradino e di preparazione a una più perfetta, sino a quella, tutt’altro che perfetta al parer suo, che finiva, come si sia, coll’essere l’ultima.