Pagina:Opere matematiche (Cremona) II.djvu/155

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Si unisca il punto al punto mediante una retta che seghi di nuovo la curva in . Si tiri la retta che incontri ulteriormente la curva in ; e sia la terza intersezione della curva colla retta . Continuando in questo modo si otterranno altre trasversali contenenti le terne di punti

, .

Ora dei punti , risultanti dall’intersezione della cubica colle rette

, ,

ve ne sono distribuiti sulle rette

, ;

dunque gli altri tre punti si troveranno pur essi in linea retta (Introd. 44). Dunque:

Se dei punti che sono i vertici e le intersezioni delle coppie di lati opposti d’un poligono di lati, ve ne sono situati in una curva di terz’ordine, anche il punto rimanente apparterrà alla medesima curva.1

28. Nel piano di una curva del terz’ordine si tirino due trasversali che seghino la curva nelle terne di punti . Le due rette incontrino la curva di nuovo in . Per si tiri ad arbitrio una trasversale che seghi la curva in ; quindi congiunto con , si ottenga la terna . Per si conduca ad arbitrio una trasversale che seghi la curva di nuovo nei punti , e congiunto con , si ottenga la terza intersezione . Si continui colla stessa legge finché siansi ottenute le terne , . Congiungasi allora con e la retta così ottenuta incontri di nuovo la curva in .

Ora, dei punti , , , che risultano dall’intersecare la cubica col sistema delle rette

, ,

  1. Questo teorema, generalizzazione di uno notissimo dovuto a Poncelet (Introd. 45, c), mi è stato comunicato dal ch. prof. Brioschi.