Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/229

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cendere gli animi al valore degli uomini alla civiltà, gl’ingegni al vero ed al bello. Ha perciò d’uopo di percuotere le menti col meraviglioso ed il cuore con le passioni. Torrà le passioni dalla società; ma d’onde il meraviglioso se non dal cielo? Dal cielo, poichè la natura e l’educazione hanno fatto elemento dell’uomo le idee soprannaturali. Quel meraviglioso che non è tratto dalle inclinazioni e dalle nozioni umane, o riesce ridicolo come le poesie e i romanzi del seicento; o incredibile e balordo come le frenesie degl’incliti ciurmadori de’ miei tempi, non dissimili a quegli statuari e pittori che rappresentassero mostri e chimere rimote dalle idee di tutte le genti; onde nè pittori sono, nè scultori, nè poeti quei che abbandonano la imitazione, madre delle arti belle.

IV. Fortunati dunque que’ popoli a’ quali toccava in sorte una religione che a tutte le umane necessità, a tutti gli eventi naturali assegnava un Iddio1. Così il sapere, il coraggio, l’amore, l’aere, la terra, le cose insomma tutte quante, erano in tutela di un nume lor proprio che avea propria storia e proprie forme. Così

  1. Ragioni di questa religione del Politeismo trovansi nell’Emilio di Rousseau verso la fine del lib. iv.