Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/239

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date di Silla, ch’ei cominciò a calcare dopo la vittoria, sino a patteggiare la morte di Cicerone1, ad insultare al capo mozzato di Bruto2, ed a meritarsi sul tribunale il nome di carnefice. Ma i poeti primitivi, teologi e storici delle loro nazioni, vissero, siccome Omero e i profeti d’Israele, in età ferocemente magnanime; e Shakespeare, che insegna anche oggi al volgo inglese gli annali patrii, viveva fra le discordie civili indotto d'ogni scienza, e l’Alighieri cantò i tumulti d’Italia sul tramontare della barbarie, valoroso guerriero, valoroso cittadino, ed esule venerando. Argomento della originalità delle loro nazioni, dalla quale erano stati educali quegli ingegni supremi, si è, che essendo tutti eguali nelle forze e nella tempra, sono però così diversi ed incomparabili, che non si può trovare orma di somiglianza fra di loro, nè d’imitazione dagli altri. Onde tanto questa originalità prevalse in Dante, che intendendo egli di togliersi per esemplare l’Eneide, appena si trova ombra della scuola virgiliana nella maniera di vestire i concetti. Per questi esami confermasi la sentenza, che i poeti traggono qualità da’ tempi; e viene quindi

  1. Plutarco in Cicer. Id. in Anton.
  2. Svetonio, lib. ii, cap. 13.