Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/95

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ginare senza passioni, illusioni ed errori. La filosofia non cambia che l’oggetto delle passioni; e il piacere, il dolore sono i minimi termini d’ogni ragionamento. Quindi la verità, quantunque d’un aspetto solo ed eterno, appare moltiforme e indistinta al nostro intelletto, perchè noi dovendo incominciare a concepirla coi sensi, e a giudicarla con l’interesse della sola nostra ragione, la vestiamo di tante e sì diverse sembianze, e le sembianze di tanti accidenti, quante sono le disparità de’climi, dei governi, delle educazioni, e de’nostri individuali caratteri; onde anche le cose men dubbie sono assai volte mirate dai saggi con mente perplessa, e dagli altri tutti con occhio incredulo ed abbagliato. E nondimeno il mortale non si affanna d’errore in errore, se non perchè travede in essi la verità ch’ei cerca ansiosamente, conoscendo che le tenebre ingannano e che la luce sola lo guida; ma la natura, mentre gli concesse tanto lume d’esperienza bastante alla propria conservazione, fomentò la curiosità e limitò l’acume della sua mente, ond’ei tra le credulità ed i sospetti eserciti il molo della esistenza, sospirando pur sempre di vedere tutto lo splendore del vero; misero s’ei lo vedesse! non troverebbe più forse ragioni di vi-