E tu placati Atride; al pregar nostro
Dona gli sdegni e alla virtù d’Achille
Che a tutti è scudo nell’avversa guerra.
Padre, ben parli, a lui soggiunse Atride, 345Ma costui tende a soverchiarne, e in tutto
Signoreggiar, e impor sua legge a tutti,
Stolto disegno. E se favor di Numi
Lo creò battaglier, tanto disprezzo
Però con noi s’arrogherà ne’detti? 350Ma la querela il Tessalo gli rende
Interrompendo: Io?... merterei rampogna
Di codardo e dappoco, ove a’ tuoi cenni
E alla sentenza tua sempre inchinassi.
Tale impera su gli altri, e meco cessa: 355Più non m’avrai guerriero obbediente;
Ma in cor ti poni questo ultimo detto.
Nè a te nè altrui contenderà il mio braccio
La schiava che donata or mi rapite,
Ma nulla spoglia toccherete impuni 360Di quante guarda la mia negra nave;
Osa, e vedranno i tuoi campion se ratto
Su la mia lancia fumerà il tuo sangue.
Sì tenzonando con nemici detti
Sorgeano. A’ legni l’assemblea si sciolse. 365Col Meneziade e i Larisséi die’ volta
Al suo campo il Pelide. Intanto a’ flutti
Devolve Agamennon celere prora,
E venti elegge remignoti, e impone