Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/237

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Leggiadramente d’un ornato ostello
Che a Lei d Arno futura abitatrice1,
I pennelli posando, edificava220
Il bel Fabbro d’urbino, esce la prima
Vaga mortale,2 e siede all’ara e il bisso
Liberale acconsente ogni contorno
Di sue forme eleganti, e fra il candore
Delle dita s’avvivano le rose,225
Mentre accanto al suo petto agita l’arpa;
Scoppian dall’inquiete aeree fila,
Quasi raggi di sol rotti dal nembo
Gioia insieme e pietà, poiché sonanti
Rimembrali come il Ciel l’uomo creasse230
Al diletto e agli affanni, onde gli fia
Librato e vario di sua vita il volo;
E come alla virtù guidi il dolore;
E il sorriso, e il sospiro errin sul labbro
Delle Grazie; e a chi son fauste e presenti,235
Dolce in cuore ci s’allegri, e dolce gema.
Pari un concento, se pur vera è fama,

  1. Nobil donna fiorentina che abita una casa di cui architetto fu Raffaele.
  2. Introduce nell’inno come sacerdotesse tre belle ed illustre donne viventi.