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ATTO SECONDO




SCENA PRIMA

Parte del campo ducale con tende.

MALATESTI e PERGOLA.

pergola.


   Sì, condottier; come ordinaste, in pronto
Son le mie bande. A voi commise il Duca
L’arbitrio della guerra: io v’ho ubbidito,
Ma con dolor; ve ne scongiuro ancora,
Non diam battaglia.

malatesti.


                                        Anzian d’anni e di fama,
O Pergola, qui siete; io sento il peso
Del vostro voto; ma cangiar non posso
Il mio. Voi lo vedete; il Carmagnola
Ci provoca ogni dì: quasi ad insulto
Sugli occhi nostri alfin Maclodio ha stretto:
E due partiti ci rimangon soli;
O lui cacciarne, o abbandonar la terra,
Che saria danno e scorno.

pergola.


                                                  A pochi è dato,
A pochi egregi il dubitar di novo,
Quando han già detto: ell’è così. S’io parlo
È che tale vi tengo. Italia forse
Mai da’ barbari in poi non vide a fronte
Due sì possenti eserciti: ma il nostro
L’ultimo sforzo è di Filippo. In ogni
Fatto di guerra entra fortuna, e sempre
Vuol la sua parte: chi nol sa? Ma quando
Ne va il tutto, o Signore, allor non vuolsi
Dargliene più ch’ella non chiede; e questo
Esercito con cui tutto possiamo