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URANIA




POEMETTO




 
      Su le populee rive e sul bel piano
Da le insubri cavalle esercitato,
Ove di selva coronate attolle
La mia città le favolose mura,
5Prego, suoni quest’Inno: e se pur degna
Penne comporgli di più largo volo
La nostra Musa, o sacri colli, o d’Arno
Sposa gentil, che a te gradito ei vegna
Chieggo a le Grazie. Chè dai passi primi
10Nel terrestre viaggio ove il desio
Crudel compagno è de la via, profondo
Mi sollecita amor che Italia un giorno
Ma de’ suoi vati al drappel sacro aggiunga,
Italia, ospizio de le Muse antico.
15Nè fuggitive dai laureti achei
Altrove il seggio de l’eterno esiglio
Poser le Dive; e quanto a la latina
Donna si feo l’invendicato oltraggio,
Dal barbaro ululato impaurite
20Tacquero, è ver, ma l’infelice amica
Mai non lasciâr; chè ad alte cose al fine
L’Itala poesia, bella, aspettata,
Mirabil virgo, da le turpi emerse