Pagina:Ordine del giorno Torino 27 marzo 1821 (Santarosa).djvu/1

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ORDINE DEL GIORNO



Soldati dei contingenti delle Brigate, la patria è contenta di voi.

Ai primi suoi pericoli, al primo cenno del Governo, voi avete lasciate le vostre case, e vi siete adunati nei depositi. E lo avete fatto quando la difficoltà delle congiunture non avrebbe forse permesso al Governo di costringere gl’indugiatori alla partenza, e quando v’era chi mosso dalla paura, o disleale verso la patria, vi consigliava di ristarvi.

Giovani militari, io veracemente vi chiamo la parte eletta della Nazione. Essa vi deve tutto; la coscienza della sua forza, le sue speranze di difesa e di salute.

Le insegne, intorno alle quali voi vi raccogliete, e sarete ordinati in battaglioni per marciare prestamente alle frontiere, non sono insegne di ribelli. I ribelli sarebbero là dove si preparasse ai forestieri l’entrata nel territorio Piemontese. Le nostre insegne sono Reali. Esse portano, e ne andiamo altieri, l’aquila generosa di Savoia.

Nel XIV secolo quell’aquila si mostrò in Lombardia per salvarla da una masnada di avventurieri, terrore dell’Italia settentrionale. Ora raccomandata al vostro valore vi comparirà per liberare popoli fratelli, e per far risorgere la gloria e la virtù degli Italiani.

Le nostre insegne sono quelle del Re; e se la Provvidenza ha voluto mettere ad estrema prova il nostro coraggio coll’affliggerci della doppia sventura dell’abdicazione di un Re, caro al suo popolo, e dell’assenza del suo successore, il quale era tanta nostra speranza, ed ora si trova fra i nostri nemici, e costretto a parlare un linguaggio, che non potremo mai riconoscere dal suo cuore, noi sempre ci rammenteremo, e in ogni fortuna, che la nostra fedeltà ai Principi di Savoia deve agguagliare il nostro affetto alla Costituzione, dalla quale le nostre famiglie aspettano la loro sicurezza e la loro felicità.

Giovani Soldati, prendete con letizia e con fidanza quelle armi consegnatevi dalla patria. Neppur uno di voi mancherà nel giorno degli onorati pericoli. Avrete prodi Uffiziali e Sott’Uffiziali ad ammaestrarvi; gli vedrete progredire negli onori militari secondo i loro meriti, non secondo il favore. Essi vi daranno esempio di disciplina e di fermezza. Voi gli mirerete nelle prime file nel dì della battaglia. Questo giorno è vicino. Soldati Piemontesi! Voi sorridete a quel pensiero: e vi farete riconoscere figli dei difensori di Cosseria, la cui ferocia destò maraviglia in Napoleone Buonaparte, e forse fermava i primi suoi passi nella conquista d’Italia, se noi non avevamo allora Austriaci per alleati. E voi, Genovesi? Nel vedere il nome di Genova scritto sulla bandiera della vostra legione, i nostri nemici diranno atterriti: Ecco gli uomini del 1746.

Dato in Torino il ventisette di marzo, l’anno del Signore mille ottocento ventuno.


Il Conte SANTORRE DI SANTA ROSA

Reggente del Ministero di Guerra e Marina.

TORINO, DALLA STAMPERIA REALE.