Pagina:Ordini di cavalcare (1571).djvu/106

Da Wikisource.
90 LIBRO

tantosto gli siano addosso, & per vera & viva forza gli pongano la testa sotto di quello, che l’acqua gli vada den en tro le orecchie, & non lo facciano alzare per cosa niuna. anzi oltre di ciò si vuole in quell'acqua battere di bastone, & in quel medesimo tempo tutti debbiano terribilmente gridarlo: et se egli fa forza di alzarsi, coloro similmente faranno forza a mal suo grado di tenergli la testa dentro di essa. & dapoi che fara per lungo stato travagliato in quel modo, & voi al tempo che spira, & sorge la testa attuffata nell'acqua, il farete sopra di essa tra le orecchie pur battere, & con impeto grande attuffargli un’altra fiata il capo nell’acqua, & come egli totalmen en te si alza, & volete che vada fuora quegli subito lo accõ om om pagneranno di bastone, & di voci, fin che sarà uscito. & come sara di fuora, nõ on on si vuol più battere, percioche altrimenti farebbe disordine.

Dapoi nel suguen en te giorno lo farete cavalcare un’altra fiata, & vada nel medesimo fiume, & in quel tempo che entrerà in esso, se colui che gli sta di sopra si accorge che pur sta motivo di fermarsi, & di abbassarsi nell’acqua, o tal volta prima che si accorga di questo, tantosto, senza dargli tempo di pensare, lo tocchi di sproni, & lo batta di bastone su'l capo, & fra le orecchie, et al fianco, terribilmente minacciandolo di voce, che in tal modo sarà interrotto il suo pensiero, & passterà sicuro, et forse che non bisognerebbe usarsegli quel castigo dinanzi, che con questo solo si correggerà.

Ancora si potrebbe da questo vitio pur togliere, ponendogli un cappio scorridore alla borsa de' suoi testicoli, & fra le coscie di dietro facendone uscire il capo della corda, & colui che allora gli è di sopra, pigliã an an do quel capo cõ on on la mã an an destra entrerà nel fiume, & come egli si accorgerà che il Cavallo pen en sa di volersi colcare, di subito tirerà quella corda, in un medesimo ten en po minacciandolo di voci, & battendolo forte di sproni; & se per tal castigo egli si fa avanti, in quello instante si debbe allentare, che essando scorridore il cappio si allargherà, senza dargli più fastidio. & quante fiate ritorna nel suo pensiero maligno, colui ritornerà sempre a castigarlo in tutti quã an an ti i modi come ho detto. Et se nõ on on ostante questo castigo si colcasse, se gli fara della maniera che vi dissi attuffar la testa di sotto, che l'acqua pur gli entri nell’orecchie, & fin che sta colcato si tirerà la corda, accioche per quella doglia facilmente si emendi dell’error suo.

Non mi è paruto tacere, che gli antichi a qual si voglia specie di Cavallo restio similmente usavano il cappio scorridore. Nondimeno a me pare mal fatto usar cosa, quando il Cavallo persevera nell'error suo, che non solo possa fallire, ma crudelmente offendere la sanità. il che non faranno gli ordini ch’io vi ho largamente detti: che tutta volta che in essi perseverando si userà quel tempo, che allor conviene, lo effetto senza dubbio, & senza disastro succederà certo. & questo cappio si vuole usar solo in uno estremo bisogno di un Cavallo perfido et invecchiato a fermarsi, & a colcarsi nell’acqua.

[Per qual ca-]Ora vi dirò il contrario del vitio di restio, che sara quando il Cavallo tira,