Pagina:Oriani - Fino a Dogali.djvu/243

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seguendo sempre il più forte e costituendosi in varie provincie che di vittorie non proprie approfittavano per ampliarsi. Così fra le battaglie di una guerra sempre diversa di nome e di guerrieri e pur sempre la stessa, l'Italia era rimasta perennemente ingombra di soldataglie, le quali disciplinandosi in bande avevano cangiato la guerra in mestiere.

Era una nuova forma di oppressione per il popolo agricolo ed industre, che non volle e non potè reagire. Il comune e la feudalità dovettero quindi usare l'uno contro l'altra queste bande, giacchè il nuovo armamento e la maniera del combattere rendeva il popolo nullo in una guerra, nella quale cento uomini d'arme bastavano a prendere una città. Allora sorse il condottiero, che fu il tipo più originale e complesso nel medio evo. La supremazia militare sopra un popolo inerme gli permise di far tutto e di arrivare a tutto; egli solo aveva il monopolio del coraggio e della forza, e riunendo tutti i problemi della diffidenza universale poteva ad ogni istante essere l'arbitro di tutti. Principi che non volevano armare nè il popolo nè la nobiltà, repubbliche sempre in sospetto di una dittatura militare, aristocrazie gelose della popolarità di un loro vincitore, tutti reciprocamente disarmati avevano dovuto reciprocamente accettare il condottiero. Allora sulla volontaria umiliazione di tutti, questi si eresse