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Don Giovanni Verità 17

bontà di commozione dolorosa e superba, riavvicinandole, traeva un urrah irresistibile da tutti i petti.

La figura di Garibaldi saliva fra le bandiere in una luce tragica di crepuscolo.

Tutte le miserie e le ridicolaggini inseparabili da un comizio popolare erano scomparse: egli solo restava, e la dolcezza del suo occhio azzurro che nessuno vedeva e tutti sentivano, la semplicità epica del suo abbigliamento così simile alla sua vita e alla sua morte, sollevarono da tutti i cuori come un immenso peso.

Ma improvvisamente si fece un gran silenzio.

Garibaldi era morto, quelli erano i suoi funerali!

Forse fu illusione, ma mi parve che tutti fossero impalliditi; certo tutti istintivamente si erano levato il cappello.

Nessuna voce, nessun evviva osava rompere la solennità di quel rispetto.

Intanto mutamente, compostamente, il Comitato del comizio si disponeva intorno alla tavola.

Quindi al rilassarsi di quella tensione troppo forte s’intese nel teatro il sommesso rumorio della gente che si accomodava quanto meglio poteva per assistere a una lunga ed interessante rappresentazione. Tutta la platea, poichè ne erano state levate le panche, stava in piedi così densa che nemmeno un