Pagina:Oriani - Fino a Dogali.djvu/255

Da Wikisource.

     Or vadano in malora,
   Purchè vostra pietà ver me si voglia,
   Buon padre, e questi rei lacciuol ne scioglia

Il cinico egoismo di questa suprema imprecazione ai condannati repubblicani che l'avevano compromesso, e l'umile preghiera al buon padre Giuliano onde lo sciolga dai lacci, rivelano nel Macchiavelli l'uomo incapace di forti azioni e di eroici sentimenti, che piombato dalla nuova miseria in una impreveduta tragedia insultava e pregava, calcolando magari che l'insulto ai compagni sarebbe presso il tiranno più efficace della preghiera.

Ma qui finisce la vita politica del Macchiavelli e incomincia la letteraria. Nella prima non fu certo un politico, e i Signori che l'adoperarono e i contemporanei che lo conobbero, gli concessero ben poca importanza: non previde e non diresse avvenimenti, non fu di nessun partito e non se ne creò uno, cadde travolto nello sfacelo del governo come tutti i servitori che non sanno nè prevedere nè dividere nè profittare della ruina del padrone. L'attività politica non poteva avergli insegnato molto, giacchè non era mai riuscito ad applicare idee proprie, e non s'impara davvero che governando: aveva molto viaggiato, osservato, conversato, poco letto. Nella seconda elaborò quanto aveva raccolto e vi aggiunse quanto di latente si agitava nel suo spirito.


VIII.