Pagina:Oriani - Fino a Dogali.djvu/341

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le forme feudali colla unità delle monarchie e dell'impero, fuorviato dal sogno di un'Italia libera, non intese la posizione che le faceva la grande contesa della Francia coll'impero e del papato con ambedue. Nè guelfo nè ghibellino non penetrò entro la logica di nessuno dei due partiti. Il movimento del Savonarola, insurrezione guelfa contro il pontefice aiutata dai sentimenti repubblicani del Comune e dal nuovo spirito religioso latente in tutti gli spiriti non gl'inspira che una lettera mezzo satirica, nella quale Savonarola è un furbo impostore che tira a comandare. La seconda calata francese di Luigi XII, che annulla per sempre tutte le speranze del risorgimento italiano mutando Milano e Napoli in una parentesi di forze straniere che soffocano l'Italia, non gl'ispira un lamento, non gli svela il secreto della politica italiana: più tardi nel 1502 a Rouen parlando col cardinale d'Amboise, primo ministro di Luigi XII, per impegnarlo ad estendersi in Italia combattendo il papa, consiglia di piantarvi colonie in Lombardia tramutandone gli abitanti: consiglio di storia antica e di odiosa impossibilità politica. Anche questa volta non s'avvede che il movimento guelfo è favorevole alla Francia, la quale deve secondarlo per poter conquistare. Col permesso di Luigi XII i Borgia opprimono i feudatari della Chiesa per costituirsi uno stato; Machiavelli